Siamo tornati...

Villa Contarini negli occhi.
Scarpette ben allacciate, archi in piedi e musica a palla.
C’è uno stacco di settecento anni tra noi e la villa. Ce lo godiamo.

Siamo tornati. In mezzo due anni di silenzi, paure e voglia di essere lì dove eravamo ieri sera. E così rimettere in piedi il villaggio dal nulla diventa una festa

Ritorna normale vedervi in coda per un bracciale, battere il piede al ritmo di un tormentone, curiosare tra stand e video che preparano la partenza. 

Ritorna normale vedervi passare sotto quell’arco tenuto sgonfio troppo tempo in magazzino. 

Ritorna normale incrociare gli sguardi di chi ti riconosce e ti sorride e di chi si abbraccia come se fosse tornato da un lungo viaggio.

E poi di colpo si alzano le mani, si inizia a correre e ve ne andate. La strada si svuota. Ci siamo noi, il silenzio e la Villa che ci fa l’occhiolino. “Tra poco ritornano“, sembra ce lo dica anche lei. 

Ha ragione. Lo sappiamo. E ritornate col sorriso ancora più grande e coi polmoni ancora più gonfi. Ricomincia la festa. Si mangia, si ride e ci si dimentica di un mondo a testa in giù. I lacci delle scarpe sono allentati.

E poi di colpo si alzano le mani...

Levato l’ultimo striscione dalle transenne ci godiamo il silenzio e le tante immagini che ci siamo regalati.

Ritorna normale persino sedersi con una birra in mano sul ciglio della strada e, osservando la Villa, chiedersi “quanto manca alla prossima?”